|
Intervista a Nessie, il mitico mostro di Loch Ness
E “Buongiorno Nessie”.
N “E tu chi sei?”.
E “Mah, sarei l’intervistatore, mi chiamo
Enrico”.
N “Ah, sei un umano, brutta razza, la peggiore!
A voi è inutile dire di no, tanto quello che volete in un modo
o nell’altro ve lo prendete”.
E “No, no Nessie, le assicuro che se lei non vuole
io me ne andrò”.
N “Lascia stare, procedi e poi dammi del tu, questa
gentilezza “pelosa” m’infastidisce”.
E “D’accordo, allora vorrei iniziare con
una domanda un po’, come dire, particolare”.
N “Sentiamo”.
E “ Ma lei, cioè tu, sei una femmina o un
maschio?”.
N “Ecco, voi umani siete la razza peggiore di tutte
le ere, però voi maschi riuscite ad essere ancora peggiori. Certo
che sono una femmina, perché altrimenti mi avrebbero chiamato Nessie
secondo te?”.
E “A dire il vero io non credo che chi ti ha dato
il nome ti abbia mai visto e …”.
N “Stupidaggini! Andiamo avanti”.
E “Ok, passiamo alla seconda domanda, ma ti prego
non offenderti. Ecco, insomma, tu esisti?”.
N “Stupido piccolo bipede, tu e una moltitudine
di genti della tua razza avete fatto di tutto per uccidermi e adesso mi
chiedi se esisto? Avete usato macchine fotografiche, appostamenti, mini
sottomarini, sonar e chissà quali altre diavolerie tecnologiche,
per cercare la prova scientifica della mia esistenza. Però se dovete
credere in quei millantatori che pretendono di leggere le stelle vi bevete
tutto, oppure guardate tutti i giorni quella scatola luminosa e rumorosa
senza avere la più pallida idea di come fanno ad arrivarci le immagini
e credete anche di essere stati sulla luna. Ma poi, a voi chi da la sicurezza
di esistere? Qual è la realtà? Chi è che durerà
nel tempo? Tu con la tua patetica intervista, che fra qualche anno sarai
dimenticato da tutti o io, che almeno dimoro nella fantasia e quindi sopravvivrò
alle vostre piccole vite”.
E “D’accordo lasciamo stare, passiamo oltre.
Senti Nessie si fanno varie congetture sulla tua natura. C’è
chi ritiene che tu sia un dinosauro sopravvissuto all’estinzione,
altri pensano che tu sia un serpente marino entrato nel lago tramite qualche
cunicolo comunicante con il mare e, addirittura alcuni ipotizzano che
tu sia…, sia una specie di verme gigante”.
N “Un verme? Ma dico io, chi può avere avuto
un’idea così indecente? Hai mai visto un lombrico alzare
il collo, un collo di oltre due metri? Un plesiosauro sono, un vero e
proprio dinosauro acquatico”.
E “ Credo che tu abbia ragione Nessie”.
N “Ho ragione, ho ragione”.
E “ Un ultimo dubbio, siccome si parla di te da
almeno ottant’anni e non mi sembrerebbe che tu sia così vecchia,
anzi non dimostri più di vent’anni”.
N “Grazie”.
E “ecco, com’è che vi riproducete?”.
N “ La domanda mi sembrerebbe un tantino inopportuna,
è certo che non nasciamo sotto le alghe!”-
E “ Scusa, non volevo dettagli … , semplicemente
avrai un compagno, no?”.
N “ Avrai notato che in questi ultimi anni gli
avvistamenti si sono diradati e questo perché sono rimasta solo
io. Ogni vent’anni i miei genitori, come prima i loro genitori e
così sempre più indietro nel tempo, depositavano due uova,
le quali schiudendosi davano alla luce due fratellini, un maschietto e
una femminuccia, che così garantivano la continuità della
leggenda. Però mia madre, dopo aver deposto il mio uovo, morì
nel tentativo di deporre il secondo. Per un anno crebbi accudita da mio
padre, ma poi, come sempre era successo, morì anche lui, lasciandomi
sola.”
E “Non potevo sapere, mi dispiace”.
N “Tu non sai cosa vuol dire essere soli, in un
mondo che non solo ti fa paura, ma che ha anche paura di te, di te perché
sei un mostro”.
E “ Nessie tu non sei un mostro, sei un sogno.
Per me che son cresciuto nella jungla di Salgari e fra le astronavi stellari
di Asimov credere in te è un desiderio, anzi una fortissima necessità.
Il lungo collo di Nessie ondeggia, per la prima volta
sembra incerta.
N “Se io morirò, quando
io morirò, voi uomini perderete uno dei vostri doni principali,
che non sono io ovviamente, ma è la vostra capacità di inseguire
l’impossibile, lottare sapendo che perderete, ma proprio in questa
incosciente consapevolezza sta la vostra forza, quella forza che a volte
vi permette di raggiungere mete impossibili. Ma ora basta, altrimenti
finisce che ci commoviamo”.
E “Sì, possiamo considerare chiusa l’intervista”.
N “ Chi è il tuo prossimo intervistato?”.
E “ Sono indeciso fra King Kong e Moby Dick”.
N “ Guarda quello scimmione ipervitaminizzato che
si è auto attribuito il titolo di re lascialo stare; tutto muscoli
e niente cervello. Invece Moby tutt’altra classe, un vero signore,
innegabile un tantino irascibile, ma ripeto un vero signore”.
E “ Ehi Nessie, non è che Moby ti piace?”.
Nuovamente il collo di Nessie ondeggia, questa volta come
imbarazzato.
N “Non avevamo detto che l’intervista
era finita!?!”
E “Sì certo. Buongiorno Nessie, spero di
risentirti”.
N “Ciao ometto non perdere il vizio di sognare”.
ottobre 2011
|
 |