E “Buongiorno Sig.ra Monica”.
M “Buongiorno Sig. Enrico”.
Faccio ancora fatica a credere che proprio la Bellucci è qui …:
ma cosa fa? Accavalla le gambe? Dio che dolore guardarla negli occhi!
M “Devo dire che trovo molto intrigante il suo
voler tratteggiare le tipologie femminili, un po’ come ha già
fatto per quelle maschili nella sua precedente intervista”.
E “Sì, però prima vorrei affrontare
con lei …”.
M “La prego, ti prego, dammi del tu”.
Monica increspa le labbra in un vago sorriso, denso di promesse …
E “Certo, con grande piacere!”.
M “Prego continua, scusa l’interruzione”.
E “Ecco, vorrei prima parlare della bellezza”.
M “La bellezza?”.
E “Che cosa prova una donna, una donna come te,
a essere tanto bella?”.
M “Mio caro amico, che brutta domanda che mi hai
posto!”.
E “Ma è necessaria per meglio definire l’essenza
femminile”.
M “Va bene. E’ molto comodo essere belle,
certo fossi stata diversamente bella, difficilmente avrei fatto l’attrice.
Invece, descrivere le sensazioni che mi pervadono nella consapevolezza
della bellezza, non è facile.
E “Lo penso anch’io”.
M “E’ un po’ come per un uomo andare
orgoglioso della propria macchina. Trattasi di una sensazione forte, appagante,
ma proprio come per un’auto, esterna a se stesse, soggetta all’usura
per cause non imputabili alla nostra volontà. Ogni volta ti domandi:
ma quest’uomo che dice di amarmi, chi ama veramente? Le mie gambe
tornite, il mio seno burroso, l’abisso dei miei occhi?
Ma ama me? La donna insicura, che sotto la patina della wamp, elemosinerebbe
una carezza, senza vederlo però armeggiare con l’altra mano
sulla patta dei pantaloni.
A volte, quando vedo una donna non bella abbracciata al suo uomo, un po’
la invidio, perché io la sicurezza di essere amata per quello che
sono veramente non c’è l’ho mai!”.
E “Allora rinunceresti alla tua bellezza per amore?”.
M “No!”.
E “Ah, cambiamo discorso”.
M “Mi sembri contrariato, stupito dalla mia risposta?
Ma hai visto quanto sono lunghe le mie gambe e come ho la pelle liscia?
Tu pensi che potrei accettare di passare ore davanti allo specchio per
non sapere se i risultati sarebbero poi decenti? Sì è vero,
tutti i maschietti vorranno solo scoparmi, ma non dovrò subire
il dolore di un no. E tu pensi che quelle brave donnine tanto innamorate,
non butterebbero alle ortiche il proprio maschietto per una mia coscia?!?”.
E “No, no per carità, d’altronde chiedessero
a me di rinunciare alla mia intelligenza per assomigliare a Brad Pitt,
non avrei dubbi!
Allora, proseguiamo Monica. Quali sono i requisiti che un uomo deve avere
per conquistare una donna?”.
M “Non molti!”.
E “Non molti? Stai scherzando?!? E’ proprio
il vostro elevato standard di esigenze che sta mandando in pappa il cervello
di noi uomini”.
M “Sì, si vede bene, ma insisto ci vorrebbe
proprio poco ad accontentare una donna. E’ vero, alcune vogliono
uomini che siano anche belli, altre fanno attenzione alla posizione sociale
ed economica, ma in definitiva quello che vorremmo veramente, almeno per
conquistarci il cuore, sono solo due cose”.
E “Cosa???”.
M “Briosità e passione!”.
Guardo perplesso la mia magnifica ospite, ho la sensazione che mi stia
prendendo in giro; ma no, sta proprio parlando sul serio”.
M “Noi donne vorremmo uomini brillanti, ironici,
che ci facciano sorridere, ecco sì, che ci regalino un bel sorriso”.
E “E la passione è … “.
M “Ecco, non è quello che stai pensando
Enrico. Per voi uomini la passione è solo orizzontale. Non che
in quei frangenti guasti, ma è importante che si manifesti anche
sotto altre forme. Una parola dolce e sentita al momento giusto, un complimento,
una carezza, ridere abbracciati sotto la pioggia, al limite anche una
pacca sul culo. L’importante è che ogni tanto ci facciate
sentire amate, desiderate: ma ripeto, non solo per farvi intrufolare fra
le nostre gambe”.
E “Capisco, non ci dobbiamo distrarre troppo a
lungo. Ma senti Monica, si dice che sia molto importante, ecco, cioè
…”.
M “Ho capito, dici a letto. Anche qui, quello che
voi maschietti non capite, è che in realtà noi donne siamo
molto tolleranti; insomma, a meno che un uomo abbia la sensualità
e le movenze di un boiler spento, noi ci accontentiamo. Al massimo una
scappatella con un buon amante”.
La guardo un po’ scandalizzato, ma lei languida mi sorride e miei
pensieri sembrano allentarsi.
E “Incomincio a pensare che forse è inutile
tentare di tratteggiare le tipologie femminili”.
M ”Credo anch’io, poi in realtà ogni
donna è una tipologia a se. Pensaci bene, sicuramente ti sarà
capitato che due donne, nella stessa situazione si siano comportate diversamente,
e magari imputando alla tua condizione di uomo la tua non comprensione
delle loro ragioni”.
E “Sì, hai ragione! Mi ricordo che avevo
una fidanzata con la quale facevo le peggiori porcate, ma non voleva farmi
dormire con lei tutta la notte. Alle mie insistenze rispondeva che, io
ero proprio un maschietto e non capivo. Poi conobbi un’altra donna
che al secondo appuntamento già m’invitava nel suo letto
per tutta la notte”.
M “ E sai qual è il bello? Entrambe seguivano
una sensibilità femminile che tu, comunque non capivi, non riuscivi
neanche a immaginare. In realtà, tu uomo, non ti poni problemi!
Vedi, voi maschi, siete come una cassettiera”.
E “Una cassettiera?”.
M “Sì, in un cassetto c’è il
lavoro, nell’altro lo sport, poi la famiglia (spesso il cassetto
più piccolo), in un altro il sesso e via dicendo. Voi, anche dopo
esservi sbranati con la vostra compagna, siete capaci di chiudere quel
cassetto e di aprire quello del sesso senza nessun problema. Ecco, noi
no! Noi è come se avessimo un unico grande cassettone e se siamo
arrabbiate, non c’è scopata che tenga”.
Una vaga sensazione d’irritazione comincia a pervadermi.
E “Visto che ormai questa intervista è diventata,
come dire, molto esplicita, sappi che voi donne siete proprio stupide!”.
M “Stupide?”.
E “Sì, stupide! Un uomo dovrebbe fare le
cose anche se voi non c’è le chiedete: dovremmo capire. Eh
ma che palle! Tanto noi non capiamo! E’ inutile che pretendete da
noi grandi giri mentali. Noi siamo immediati, spontanei, le cose ci devono
essere dette chiaramente, non siamo contorti. E voi non riuscite a capirlo”.
M “E’ vero siamo stupide! Pretenderemmo ai
avere a che fare con persone intelligenti”.
E “Ah, spiritosa. Allora sappi mia bella diva,
che voi donne siete anche cattive!”.
M “Ecco il maschietto aperto di vedute, amante
delle donne, che viene allo scoperto. Sentiamo un po’ perché
siamo cattive?”.
E “ Una cosa che non sono mai riuscito a digerire,
è la durezza, la determinazione con la quale riuscite a terminare
un rapporto.
Probabilmente è giusto come fate voi, quel riuscire da un giorno
all’altro a escludere una persona dalla vostra vita, un colpo secco
e via, così che l’agonia abbia subito termine. Ma bisogna
avere il coraggio di dare quel colpo, bisogna avere le palle e voi, sì
ce le avete! Ma sai, a volte credo di preferire la mia umana vigliaccheria”.
M “Si, si vede che tu le palle non ce le hai, sei
il classico ometto che una donna fa girare come una trottola”.
E “Oh ‘bellina’, il fatto che sei una
strafiga non ti autorizza a fare la furba, e poi sappi che molte donne
si sono perse dietro l’oscuro fascino del mio menefreghismo e …,
e invece che dico? Sono certamente più le volte che il mio cuore
è stato lacerato, sradicato dal petto per l’abbaglio di un
amore …, ma che stupide che siete, che stupido che …”.
M “Ehi calma, calma, ti stavo provocando. Non è
vero che siamo crudeli, è che noi siamo abituate fin dalla nascita
alla sofferenza, al dolore; per noi è diverso, è come dire
normale. E poi dai, tutti, tutte ci maceriamo in un amore non corrisposto.
Non sono gli uomini, non sono le donne, è la vita, il nostro destino,
un grande e maledetto destino incompiuto.
E “Accidenti, scusa ho proprio perso la testa …”.
M” Non ti preoccupare, e dimmi, l’intervista
è finita?”.
E “Sì, solo un’ultima domanda Monica:
dimmi, che cos’è che più invidi a un uomo?”:
M “Cosa invidio? E’ quella vostra sfacciata
fortuna di poter fermare la macchina sul bordo della strada, scendere
e mettersi a pisciare contro un albero”.
E “Che strana cosa!?!”.
M “Enrico, anch’io vorrei farti una domanda”.
E “Non sarebbe prevista questa eventualità,
ma per te …”.
M “Qual è l’animale che più
ti piace?”.
E “Oh, non ho dubbi: il lupo!”.
M “Ecco lo immaginavo, la predazione è la
tua attività preferita”.
E “Sì, solo che cacciare mi riesce poco,
ma sono molto bravo a essere cacciato e scacciato”.
Credo risulti evidente, ma per ogni chissà preciso
che tutte le affermazioni imputate alla Sig.ra Bellucci sono il frutto
della mia fantasia.
aprile 2013
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